Il Tazebao – Se c’è un dibattito che, di questi tempi, è decisivo è quello su acqua, gas, rifiuti. Un tempo si sarebbero detti servizi pubblici. E questo non solo per le bollette che paghiamo. Di nuovo in conferenza stampa, sprezzante delle passate polemiche sterili del PD sulla sua presenza in solitaria, Paolo Bambagioni (Lista Eike Schmidt), presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Firenze, tra le altre già sindaco di Signa, ha presentato un dettagliato dossier sui numeri della multiutility, partendo da Alia, tra ricavi, costi, ricorso a finanziamenti bancari. Salta subito all’occhio, nel documento da egli preparato e diffuso, che nonostante molteplici finanziamenti bancari, dal 2018 al 2023 Alia ha conosciuto un declino costante e privo di soluzione di continuità. Il «peggioramento di tutti gli indici di redditività», ha fatto notare Bambagioni, rende ancor più difficile attirare investimenti, soprattutto se non vi è alcuna previsione di smaltimento autonomo dei rifiuti: ha infatti sottolineato nuovamente che non vi è alcuna piattaforma, località di riferimento o impianto che possa soddisfare il fabbisogno dell’azienda fiorentina e, di conseguenza, dei suoi utenti. Tutto questo, a detta di Bambagioni, rappresenta un grave vulnus per l’attuale dirigenza, che andrebbe cambiata. Rifacendosi alle parole di Turiddo Campaini, figura di riferimento della sinistra economica toscana, ha indicato che l’organismo con cui i soci possano dettare la linea ai manager c’è già ed è «l’assemblea dei soci», i quali sono nientepopodimeno che i sindaci dei comuni stessi, sempre pronti, secondo il consigliere di minoranza, a dire di no a qualsiasi apertura a privati o alla Borsa. In un consiglio comunale sul tema multiutility, originariamente previsto a dicembre e slittato a gennaio, Bambagioni porrà al centro della discussione politica il lancio di una vera e propria operazione trasparenza, con uno sguardo critico sulle scelte che la Regione deve – o avrebbe dovuto – fare sugli impianti dei rifiuti, decisioni attese da anni e non più rimandabili, tanto più che, aggiungiamo noi, il 2025 vedrà lo svolgimento proprio delle elezioni regionali in Toscana. Se non slittano anche quelle… (JC)
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