Censura “democratica” contro Russia Emilia Romagna. Amicarella non ci sta: “Temono il ricordo della Resistenza socialista”

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Il Tazebao – Onestamente penso che al peggio, nella politica parlamentare soprattutto, non ci sia fine. In quello europarlamentare, soprattutto, emergono spesso dei fulgidi esempi del perché la cittadinanza non vada più a votare: questa volta rappresentato a pieno da Pina Picierno, del Partito Democratico, in merito ad un evento degli amici e compagni dell’Associazione Culturale Russia Emilia Romagna. Non si usi come pretesto l’invito del controverso Nicolai Lilin in merito, perché non è la prima volta che si scaldano gli animi per eventi presso Villa Paradiso, con scorse proiezioni ostacolate in più modi, vari sguinzagliamenti di macchine del fango.

“Ritengo grave che una città Medaglia d’oro della Resistenza ospiti eventi apologetici di una dittatura sanguinaria che uccide dissidenti e giornalisti”, ha dichiarato Picierno a Bologna Today, aggiungendo che è grave ospitare chi “giustifica stermini, fosse comuni e crimini di guerra”.

A mio avviso è ancora più grave che si voglia giocare al gioco delle tre carte nei confronti di un’associazione che per prima ricorda gli sforzi della Resistenza, solo che non ricorda la Resistenza che piace a qualcuno: quella socialista. Fra eventi di commemorazione e presentazioni di libri, l’associazione non necessita di lezioni di storia e memoria di questo tipo, specialmente da un Europarlamento che non disdegna rifornire gente con simpatici simboli sul fronte ucraino.

Pina Picierno ha proseguito nella descrizione dell’associazione sempre a Bologna Today, ed arrivati a certe conclusioni viene da chiedersi se effettivamente conosca o commenti sulla base di altamente stravolti commenti altrui: “Un’associazione filoputiana, che costantemente opera azioni di disinformazione sul territorio nazionale aderendo o rilanciando campagne del Cremlino”.

Invocando, poi, il veto supremo, si è rivolta al sindaco Lepore: “Si è superato ogni limite, non gli pare il caso di intervenire? Immagino che vi sia un codice etico in cui chi usufruisce di questi spazi non può tenere iniziative del genere. Può uno scrittore che minaccia di uccidere col polonio due giornalisti essere ospite di un luogo istituzionale? Non è solo una questione politica ma di sicurezza”.

Cara signora Picierno, come esponente del Partito Democratico, ierofante della Costituzione antifascista, perché invece di appellarsi al compagno di partito per negare spazi non la trasformiamo in un’occasione di confronto? Non ho mai capito perché questa ossessione al veto e non al dibattito, se effettivamente Russia Emilia Romagna è un’associazione così priva di contenuto che vive di “putinismo”, non dovrebbe avere problemi lei, o chi per lei, ad affrontarla in dibattito di confronto. Che, se memoria non mi inganna, è la base della democrazia e di quei valori costituzionali che personalmente reputo sopravvalutati per deformazione politica, ma che voi al contrario ponete come valori più alti.

Mi offro volentieri anche io come “avversario” di dibattito, nel caso ci sia necessità. Magari conoscere il punto di vista di noi ventenni, studenti e lavoratori, potrebbe aiutarla a capire meglio quanto ci siamo stancato della retorica che ci vorrebbe al fronte ad impallinare russi per interessi statunitensi. Un saluto.

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