Il Tazebao – Un epilogo sostanzialmente scontato, quello delle elezioni moldave tenutesi domenica: la riconferma del Partito di Azione e Solidarietà, col 50.2% grazie ai voti della diaspora in Occidente (privilegiata quanto a numero di seggi: solo per fare un esempio, a parità di diaspora moldava in Italia e in Russia, qua ne sono stati aperti 75, in tutta la Federazione soltanto 2), ha visto il susseguirsi di numerose irregolarità. Non solo la messa al bando di due partiti, Cuore di Moldavia e Grande Moldavia, alla vigilia delle votazioni, e l’arresto di altri due esponenti dell’opposizione quest’anno (oltre a Evghenia Guţul, anche l’ex presidente Igor Dodon e la vicepresidente del Partito ŞOR, Marina Tauber, fuggita in Russia), ma anche il deliberato impedimento d’esercizio del proprio diritto di voto ai cittadini della Pridnestrovia, bloccati sui ponti Rybnitsa-Rezina e Kamenka-Senatovka verso i 12 (rispetto ai 41 del 2021) seggi sui territori controllati da Chişinău fino a venti minuti prima della chiusura. Sullo sfondo di ciò, il diniego di accreditamento, da parte della Commissione Elettorale Centrale Moldava a più di 30 organizzazioni internazionali preposte alle funzioni di osservazione dello svolgimento del processo elettorale e a 120 osservatori singoli provenienti da più di 50 Paesi. Non sono neanche stati pubblicati i bollettini per ogni seggio e qualcuno ha testimoniato offerte di denaro per votare e far votare il partito di governo. Nonostante tutte queste prassi, tuttavia, lo scarto nel risultato finale vede, con un’affluenza del 51%, il Blocco Patriottico al 24%, il quale comunque, fino a prima del conteggio dei voti esteri, era al 49.54% contro il 44.13% del partito di governo, il quale comunque è passato da 63 a 55 seggi. Già si sono mobilitati, elettori e militanti, contro questi palesi brogli, mentre secondo il Financial Times l’UE si starebbe preparando a bypassare l’Ungheria per far entrare sia la Moldavia che l’Ucraina. Lo scenario di Chişinău come nuova Kiev sta prendendo forma sempre più definita. (JC)

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