Bombe e incendi tornano a dilaniare (di nuovo) il Libano. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Una settimana di terrore e tragedie, quella del martoriato Libano che non conosce pace. La notizia positiva dell’ufficializzazione del completamento del rilascio di Hannibal Gheddafi dalle sue prigioni, dopo un abbondante decennio di stallo, è stata significativamente oscurata dai nuovi bombardamenti di Israele su tutto il suo territorio, con particolare acredine sulla città di Tiro e sulla Valle della Bekaa, motivati dalla sua percepita incapacità o mancanza di volontà del governo libanese di rispettare gli accordi circa il disarmo di Hezbollah, che l’organizzazione stessa, da parte sua, ha esplicitamente rifiutato. Nonostante il cortocircuito propagandistico di Tel Aviv, secondo cui Hezbollah, data ormai per «estinta», si starebbe invece «riarmando e riorganizzando», l’obiettivo rimane quello di mantenere alta la tensione, forse per mantenere sotto controllo lo screzio tra Trump e Netanyahu sotto il manto della “lotta contro il nemico comune”. Ma un’altra piaga che colpisce il popolo dell’ex colonia francese sono gli incendi: in questi ultimi due giorni, essi, divampati inizialmente a Iqlim Al-Kharrub, hanno colpito la zona di Bkassine: alimentati dal vento e dalla siccità, gli stessi attacchi israeliani vi hanno avuto un ruolo non trascurabile, avendo avvolto essi stessi nelle fiamme boschi, foreste e strutture civili. Superano il migliaio i morti e i feriti occorsi soltanto dal cessate il fuoco. Più si retrodata il calcolo, più la cifra, spaventosamente, aumenta. (JC)Tarchiani - Laundry Supplies

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