Il Tazebao – Hanno fatto il giro del mondo le tragiche immagini della strage di Bondy Beach nel giorno dell’Hanukkah, in cui hanno perso la vita 15 persone e ne sono rimaste ferite 38 secondo gli ultimi rapporti, risalenti all’altro ieri. La comunità internazionale ne ha inequivocabilmente condannato la natura antisemita, ma il Primo ministro israeliano, come da sua prassi, si è voluto spingere oltre, collegando i fatti al riconoscimento offerto dal governo del Primo ministro italo-australiano Anthony Albanese (suo padre era originario di Barletta) allo Stato di Palestina quasi tre mesi fa. Contemporaneamente, il Mossad ha puntato subito il dito contro l’Iran, accusato di essere la “mente” dietro l’eccidio. Il “dettaglio” che stride in ciò è tuttavia che né i palestinesi né gli iraniani hanno nulla a che vedere con l’attentato: i due autori, padre e figlio, sono infatti originari del Pakistan. Il giovane, Naveed Akram, che come il di lui progenitore aveva giurato fedeltà all’ISIS, è stato rinvenuto in una foto di fine febbraio 2022 assieme a un docente di religione islamica dopo aver superato l’ultimo esame di Tajwid dopo un percorso di studi basato su libri di studiosi salafiti come Ibn Uthaymeen e Ibn Baaz. L’Iran stesso, da parte sua, ha condannato apertamente la strage e il terrorismo in ogni sua forma come «inaccettabile e deplorevole, ovunque si verifichi», mentre l’ISIS, oltre a non aver mai effettuato attentati in Israele, ha seminato caos sia in Iran che in Palestina, dove dieci anni fa diede luogo a una serie di operazioni volte a destabilizzare e rovesciare il governo di Hamas. Più di recente, esso “vanta” l’affiliazione della Brigata Abu Shabab che opera in nome e per conto dello Stato ebraico nei territori occupati e il cui fondatore è stato recentemente ucciso in un agguato da Hamas stessa. (JC)




