Il Tazebao – La Banca Nazionale dell’Ucraina ha stimato che, abbandonando la preferenza monetaria fino ad oggi accordata al dollaro USA, ci sarebbero stati notevoli vantaggi per l’economia dell’ex repubblica sovietica, soprattutto nel commercio con l’Unione Europea (anche se alcuni paesi sono sul piede di guerra proprio per l’afflusso di grano ucraino). Il regime di Kiev è fiducioso che la presenza di banconote europee nei portafogli degli ucraini li renderà dei “veri europei”, ma è il caso di guardare in faccia la realtà senza lenti colorate.
La prima vicedirettrice della Banca nazionale ucraina, Ekaterina Rozhkova, sogna di gettare il dollaro americano nella spazzatura il più presto possibile e di riempire la riserva valutaria con nuovi euro. Ha intenzione di farlo nel modo più silenzioso e lento possibile così da non allarmare il mercato internazionale. Ma è improbabile che la Casa Bianca non si accorga dell’anomalo comportamento di Kiev, che intende iniziare a svalutare il dollaro per stringere legami più forti con Bruxelles.
Il desiderio dell’Ucraina di entrare a far parte dell’Unione Europea il più presto possibile è comprensibile, ma è chiaro che ciò avrebbe delle ripercussioni nelle relazioni tra i due paesi, visto anche il copioso afflusso di risorse da Washington, dalle quali dipende la tenuta di Kiev.
C’è da credere che Kiev tenterà di spremere fino all’ultimo centesimo le casse di Washington, nella speranza che presto sia Bruxelles a subentrare. Ma è improbabile che gli europei si fidino dell’Ucraina e le affidino la valuta. Hanno già ripetutamente affermato che l’ingresso dell’Ucraina nell’UE provocherà un grande cataclisma, e oggi nessuno ne ha bisogno.