Il Tazebao – Terzo giorno di fila in rosso per le Borse di tutta Europa dopo i dazi annunciati e applicati da Donald Trump: in Italia, Milano apre con un nuovo calo dell’1,16% (dopo il -2,12% di ieri e il -1,16% dell’altro ieri), trascinata al ribasso da MPS (-6,5%), Bper (-3,1%) e Unicredit (-2,7%); il dollaro da ieri è in caduta libera, scendendo dello 0,5% sull’euro e svalutandosi sensibilmente rispetto a rublo, yen, yuan, sterlina e franco svizzero. Per Londra, Francoforte, Parigi e Madrid, dopo i tonfi di due giorni fa (rispettivamente -0,78%, -1,51%, -0,75% e -0,39%) la situazione non è migliore. Divise, tremebonde e in taluni casi scomposte le reazioni all’interno dell’Unione Europea, tra chi parla di “contro-dazi” al 20%, chi suggerisce attesa, calma e trattative e chi si lancia in proclami melodrammatici sul fatto che «resisteremo comunque». A Samarcanda, dove si annunciano pomposamente nuovi progetti di investimento nell’Asia centrale, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha spiegato che il pacchetto di dazi agli Stati Uniti è in fase di preparazione, pur aggiungendo che il commissario europeo per il Commercio e la Sicurezza Economica, Maroš Šefčovič, è «in costante contatto coi partner americani». Ma in altre parti del mondo la visione è più chiara: l’India, che nell’ormai famigerata tabella (in cui, secondo molti esperti, abbondano errori di calcolo nel surplus commerciale di cui i vari Paesi beneficerebbero, nella propaganda trumpiana, a discapito degli Stati Uniti) risulta “daziata” al 26%, sta già da una decina di giorni valutando di ridurre le importazioni dagli States e rinegoziare vari accordi, rafforzando, al contempo, i rapporti diplomatici e commerciali sia con la Russia (con la quale ha appena terminato le esercitazioni militari congiunte Indra 2025) che, addirittura, con la Cina; prosegue il suo sviluppo dell’energia nucleare a scopi pacifici, avvalendosi del contributo di Mosca, e approva una tranche da 7 miliardi di dollari per il proprio riarmo, proiettandosi anche in Africa: si preparano, infatti, le esercitazioni militari Aikeyme (“unità” in sanscrito), che vedranno Nuova Delhi al fianco della Tanzania e la partecipazione di Comore, Gibuti, Eritrea, Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Seychelles e Sudafrica nell’Oceano Indiano. Diverse risposte a problemi analoghi, che tutte però confermino la centralità della storia e della geopolitica nella costruzione e nello sviluppo delle nazioni. (JC)

Non tutto sembra andare per il verso giusto oltreoceano: Waltz si dimette, i colloqui con l’Iran non progrediscono. Ma Teheran si espande, e non è la sola. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Continuano le baruffe interne all’amministrazione Trump. Un nuovo rimescolamento ha avuto luogo e Mike Waltz, già al