Il Tazebao – A fine giornata, dopo averne parlato in privato con molti di voi, lo dico anche qui: la dichiarazione della Zacharova, con un operaio ancora sotto le macerie poi tragicamente deceduto, è semplicemente irricevibile.
Ricordo un episodio del 2022: alla vigilia delle elezioni nazionali, dalla Francia qualcuno annunciò di voler “sorvegliare” il voto. La reazione dei nostri “patrioti” fu dura e giustamente irritata; persino Renzi e Calenda dissero ai cugini d’Oltralpe di farsi gli affari loro. Agli italiani le bacchettate dall’estero non sono mai piaciute. Ecco perché mi sarebbe piaciuto vedere oggi qualche leader sovranista o “del dissenso” rispondere con la stessa fermezza (si sono fatti battere da Salvini!). Non è successo, e questo conferma come certi “antisistema” o “sovranisti popolari”, in cerca di una figura paterna nella Russia, siano alla fine molto più ossequiosamente sicofanti verso il presunto protettore di quanto i liberali lo siano verso i loro “padroni globalisti”. È un dato di fatto.
E non fraintendetemi, non è e non vuole essere un discorso “adinolfiano”. Proprio chi simpatizza per la Russia dovrebbe fare il doppio dell’attenzione. Possiamo dialogare, convergere o divergere su progetti e visioni ma la condizione minima è avere rispetto di sé. Se giustifichi acriticamente il padrone (padrone tuo, non mio) straniero quando ti umilia, ti rendi politicamente irricevibile. E, tatticamente parlando, frasi così brutali alimentano solo una russofobia di rimbalzo che poi i vari Calenda sanno cavalcare benissimo per prendersi consensi e visibilità.
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